In occasione della Giornata della Memoria, giovedì 27 gennaio 2022 alle ore 17.30 in Sala Ajace, accesso da piazza Libertà, per il ciclo dei “Dialoghi in Biblioteca” sarà presentato il libro:
L’ultimo canto del Codirosso
di
Stefania Conte
Dialoga con l'autrice la giornalista
Gabriella Bucco
Letture a cura di
Polaris - Amici del Libro parlato
Nel paese di Pesariis, gli orrori della seconda guerra mondiale entrano nelle case e negli stàvoli. Gli abitanti, abituati a fare i conti con la vita che richiede sacrifici rispondono con dignità e coraggio alle richieste dei nazisti e dei partigiani. In una casa posta nel cuore del paese, che si distingue dalle altre per i battenti di uno squillante rosso alle finestre, vive Giovanni Agostinis, di mestiere orologiaio, con la moglie Maddalena e la loro figlioletta Agnese. La bambina, per il colore fulvo dei capelli e per la voce melodiosa è chiamata da tutti Codirosso. Nel mortifero presente in cui vive, usa con coraggio le canzoni che ha imparato, modificandone i testi affinché le parole possano custodire le forti emozioni provate. La sua vita cambierà a causa di un ufficiale delle SS che riversa il suo odio sul padre. Dopo una serie di avvenimenti, Agnese viene deportata nel campo di concentramento di Dachau. Lì, per sopravvivere, metterà a frutto quanto imparato dal padre: annullerà lo scorrere del tempo vivendo ogni giorno come se fosse privo di passato e di futuro.
Stefania Conte è nata a Venezia e da dieci anni vive in Friuli Venezia Giulia.
Dopo gli studi universitari in psicologia clinica si è sempre occupata di editoria,lavorando in veste di editor. Professione che svolge ancor oggi. Ha all’attivo la scrittura di romanzi e svariati racconti per alcune antologie, di vario genere letterario; sempre però il tema fondante di ogni storia è l’uomo, il suo mondo interiore e l’inestinguibile spinta a costruirsi un’identità stabile, mantenendo
la responsabilità etica delle proprie azioni.
Coltiva gli studi in antropologia culturale, storia delle religioni e filosofia.
È curatrice di mostre etnografiche, dedicate a custodire la memoria delle tradizioni folkloriche regionali e le forme dei Mito.
Esordisce con Morganti Editori con il romanzo La gatta che vedeva le streghe (2013), seguito da La gatta che giocava con le farfalle (2014), Il gatto che apriva i cassetti (2014), Le gatte che mangiavano le patatine (2016), Il gatto che leggeva Dickens (2016), Il gatto che danzava con le fate (2017) e La gatta che cacciava i fantasmi (2018) e nel 2021 propone il primo titolo di una trilogia fantasy, intitolato Flo dei folletti. Tutte queste sono opere di narrativa inquadrabili nel realismo magico.
Nel 2015 consegna alle stampe L’ultimo canto del Codirosso, un romanzo storico, in cui i fatti reali e dettagliati riguardanti l’occupazione nazifascista della Carnia nella Seconda Guerra mondiale e i crimini perpetrati nel campo di concentramento di Dachau si mescolano alla creazione letteraria. L’opera diventa oggetto di una trasposizione radiofonica in sette puntate da parte di Radio Rai 1.
Nel 2020 consegna all’editore un secondo romanzo storico, dal titolo La stanza di Piera (2020). Prendendo il testimone lasciato dall’amico scrittore friulano Carlo Sgorlon, che scrisse La foiba grande, l’autrice con obiettività e coraggio racconta nel romanzo il dramma del genocidio delle foibe.
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