Mercoledì 20 maggio 2015, alle 18.00, per il ciclo dei
“Dialoghi in Biblioteca” organizzati dalla Biblioteca Civica e dall’Assessorato alla Cultura, in Sala Corgnali di Riva Bartolini 5, sarà presentato il libro:
La vittoria senza pace. Le occupazioni militari italiane alla fine della Grande Guerra a cura di Raoul Pupo
Dialogherà con l’Autore il giornalista
Giulio GiustinianiL’iniziativa si svolge grazie alla collaborazione dell’Associazione Toscani in Friuli Venezia Giulia
Fine della Grande Guerra: l’Italia per la prima volta ha sconfitto l’Austria, nemica di sempre, e partecipa da vincitrice alla spartizione dei territori. Prende così possesso di vaste aree, in parte adiacenti ai confini – come il Tirolo, parte della Carinzia e il Litorale austriaco – e altre oltremare, come la Dalmazia, l’Albania, la costa dell’Anatolia. Contemporaneamente, invia missioni militari verso Vienna, la Renania, la Slesia, la Bulgaria, sino in Russia, in Siberia e in Estremo Oriente. Occupazioni e presenze militari sono strumenti essenziali per la politica estera italiana, che si impegna a fondo per conseguire gli obiettivi della partecipazione dell’Italia al conflitto: al di là della liberazione delle terre irredente dal dominio asburgico, ciò che si vuole è il riconoscimento per il Paese del ruolo di grande potenza, un’influenza sullo spazio danubiano-balcanico pari a quella dell’ex Austria-Ungheria e pari alla Francia e all’Inghilterra nel Mediterraneo orientale. È un errore: sopravvalutare le forze condurrà al fallimento dei disegni più ambiziosi e la politica estera faticherà molto a disegnare la propria strada nel mondo del dopoguerra. Intanto, nei territori destinati all’annessione, le amministrazioni militari offrono ai nuovi cittadini la prima immagine dell’Italia. Ai governatori viene chiesto di adoperarsi per facilitare l’integrazione, ma sono loro a decidere come farlo, in particolare nei confronti di quanti quell’annessione non la desiderano affatto. Politica interna e politica estera, compimento dell’unità nazionale e sogni imperiali si intrecciano dunque in un nodo arduo da gestire per i contemporanei e fino a oggi difficile da interpretare per gli studiosi.
Raoul Pupo insegna Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Trieste. Si occupa di storia della politica estera italiana, del confine orientale italiano, delle occupazioni italiane nei Balcani e degli spostamenti forzati di popolazioni in Europa nel Novecento. Tra le sue più recenti pubblicazioni:
Il lungo esodo (Milano 2005);
Il confine scomparso (Trieste 2007);
Naufraghi della pace (a cura di, con G. Crainz e S. Salvatici, Roma 2008).
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