Mercoledì 16 dicembre 2015, alle 18, per il ciclo dei “
Dialoghi in Biblioteca” organizzato dalla Biblioteca Civica e dall’Assessorato alla Cultura, nella Sala Corgnali della Biblioteca in Riva Bartolini 5 a Udine, sarà presentato il libro
Il delitto Winckelmann. La tragica morte del fondatore dell’archeologia moderna
di
Paola Bonifacio, edito a Milano da Metamorfosi editore l’anno scorso.
Dialogherà con l’autrice
Vania Gransinigh, conservatrice del Museo d’arte moderna e contemporanea di Casa Cavazzini.
Tutto sembra chiaro in questa tragica storia. Il delitto avvenuto nel 1768, la vittima, l’illustre
Johann Joachim Winckelmann, fondatore dell’archeologia moderna e teorico del neoclassicismo, il movente, il colpevole, il sedicente cuoco pistoiese. Lo testimoniano il processo, i verbali, la condanna a morte e la straziante esecuzione pubblica di medioevale memoria. Ma è tutto vero quello che riportano i documenti diplomatici e i verbali del tribunale? Non c’è stata anche una torbida relazione tra assassino e vittima? Il destino di
Winckelmann è forse “inciampato” in un complesso gioco internazionale che coinvolgeva la Corte di Vienna, il Vaticano, il papa Nero dei Gesuiti e i governi delle più grandi nazioni europee?
Sulla base di eventi storici ampiamente accertati e documentati
Paola Bonifacio si spinge a esplorare tutte quelle zone buie che fanno del delitto
Winckelmann uno dei grandi casi storici ancora irrisolti. E lo fa con la tecnica narrativa del moderno romanzo giallo, senza però rinunciare a tessere un grande affresco della Roma della seconda metà del Settecento, con i suoi artisti, la corte vaticana, gli studiosi di archeologia. Riscopriamo così la nascita del culto dell’antichità che a metà del Settecento ha coinvolto tutti, re, papi, nobili, artisti e studiosi di tutta Europa.
Un’inedita docufiction sulla tragica morte del fondatore dell’archeologia moderna.
Paola Bonifacio è una storica dell’arte e conservatrice museale, specialista in arte moderna e contemporanea. Si è occupata di Neoclassicismo e di artisti dell’Ottocento e del Novecento. Ha scritto articoli e saggi d’arte, curato mostre e cataloghi per la Regione e la sede Rai del Friuli Venezia Giulia. Nel 2005 ha partecipato come membro italiano all’International Visitor Program, dedicato all’arte e curato dal Dipartimento di Stato americano. Dal 1999 è conservatore incaricato della Pinacoteca Alberto Martini e referente dell’archivio dell’artista a Oderzo.
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