Dialoghi in biblioteca
Pasolini tra lingua e fortuna

mercoledì 15 febbraio 2017 ore 18:00 Udine - Biblioteca Civica "V. Joppi" - Sezione Moderna - Sala Corgnali - Riva Bartolini 5
Mercoledì 15 febbraio 2017, alle 18.00, per il ciclo “Dialoghi in Biblioteca” organizzati dalla Biblioteca Civica e dall’Assessorato alla Cultura presso la Sala Corgnali, saranno presentati i libri pubblicati a Venezia da Marsilio e a Casarsa della Delizia dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini nel 2014 e nel 2016: 

  • Pasolini e la poesia dialettale
  • Pasolini oggi. Fortuna internazionale e ricezione critica

Ne discutono Angela Felice, Direttrice del Centro Studi Pier Paolo Pasolini e Giampaolo Borghello, già docente di letteratura italiana all’Università di Udine.

L'esordio di Poesie a Casarsa di Pier Paolo Pasolini irrompe sulla scena letteraria del 1942 con la perentorietà dell'eccezione creatrice. Il libriccino conteneva appena 14 testi, ma subito si lasciava alle spalle ogni ipoteca vernacolare o popolareggiante e inaugurava un canto nuovo di raffinata sperimentazione, tra un'acuminata sensibilità d'autore e il filtro di una preziosa cultura poetica, intrisa di echi ermetici e simbolisti. D'eccezione era poi l'intuizione del dialetto come linguaggio naturalmente poetico, "lingua pura per poesia" e tensione alla "melodia infinita". In quel caso era il casarsese, idioma di periferia letterariamente vergine, e inoltre, in quanto suono di eco materna, saturo di implicazioni affettive. 
Con questa sua prima opera Pasolini fornì un geniale esempio di sublimazione a significatività universale del particolare locale e introdusse una sintesi poetica che poi connotò il fenomeno vistoso della poesia in dialetto del secondo Novecento italiano.

Nel corso della serata verrà presentato anche l’ultimo volume della collana pasoliniana, Pasolini oggi, dedicato alla fortuna internazionale e alla sua ricezione critica. Un bilancio aggiornato dei molteplici livelli di lettura dell'opera di Pasolini che, nelle sue multiformi espressioni, continua a configurarsi alla stregua di un imprescindibile punto di riferimento per la contemporaneità e come una testimonianza vitale di dimensioni globali.


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