Dialoghi in Biblioteca. Incontro con Maria Grazia Turri

martedì 11 marzo 2014 ore 18:00 Udine - Biblioteca Civica "V. Joppi" - Sezione Moderna
Martedì 11 marzo 2014 alle 18 in Sala Corgnali, per il ciclo “Dialoghi in Biblioteca” organizzato dalla Biblioteca Civica e dall’Assessorato alla Cultura, sarà presentato il volume edito l’anno scorso da Mimesis:

Femen. La nuova rivoluzione femminista, a cura di Maria Grazia Turri

L’iniziativa si inserisce nel ricco programma 2014 di Calendidonna e si giova del sostegno della Commissione Pari Opportunità del Comune di Udine.

Dialogherà con la curatrice il prof. Luca Taddio, docente di estetica all’Università degli Studi di Udine e direttore editoriale di Mimesis.

Alla luce degli importanti cambiamenti in atto nei rapporti tra generi e generazioni, il volume discute alcune tematiche necessarie per comprendere come stanno cambiando i movimenti delle donne: il lavoro di cura, che rappresenta il fil rouge che ha attraversato nel tempo i diversi movimenti femministi; la voce maschile; la relazione fra tecnologie della comunicazione, migrazioni e attivismo femminile, e si chiude con una riflessione sul valore simbolico del corpo.

Il movimento Femen è assunto come metafora e come esempio emblematico di questi mutamenti nella costruzione di politiche, conflitti e soggettività sul nesso tra corpi, poteri e libertà. “Sextremism”, “Femen è morte al patriarcato”, “Il mio corpo è il mio manifesto” sono slogan assai diversi da “Il corpo è mio e lo gestisco io” del femminismo degli anni ’70 e sono scritti sul corpo e questo perché l’idea che sta alla base del “corpo Femen” è sostanzialmente quella di libertà, con l’articolazione che questa comporta. Ed è questo elemento che fa sì che si possa attribuire a questo movimento un valore inequivocabile. Prendendo atto che il corpo delle donne è utilizzato per vendere qualsiasi cosa, l’obiettivo delle Femen è quello di far sì che questo “venda” anche idee, quelle proprie del genere, mostrando così che non c’è nulla di più politico del corpo, in un’epoca storica nella quale la politica è intrecciata a filo doppio con l’economia, che mercifica oggetti, emozioni, sentimenti e ovviamente corpi, soprattutto femminili. Le Femen ribaltano così l’ossessione voyeuristica per il corpo femminile che va di pari passo con l’umiliazione per la mente e per le capacità delle donne: portando all’estremo l’esibizione del corpo mettono in scena il valore delle idee.



Maria Grazia Turri, economista e filosofa, insegna Linguaggi della comunicazione aziendale e Fondamenti della comunicazione presso il Corso di laurea in management dell’informazione e della comunicazione aziendale all’Università di Torino. Collabora con il Laboratorio di Ontologia teoretica e applicata (LABONT). Tra le sue pubblicazioni: La distinzione fra moneta e denaro, 2009; Gli oggetti che popolano il mondo, 2011; Biologicamente sociali, culturalmente individualisti, 2012. Ha curato il Manifesto per un nuovo femminismo nel 2013.

Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti