
Mercoledì 4 luglio 2012, in Corte di Palazzo Morpurgo per il ciclo “Dialoghi in Biblioteca d’Estate”, sarà presentato il libro
Sul fascismo di
Ivo Andrić, edito a Portogruaro quest’anno da Nuova Dimensione.
Presentazione di
Božidar Stanišić e
Pierluigi Di Piazza.
In caso di cattivo tempo la presentazione si svolgerà in Sala Corgnali della Biblioteca Civica, in Riva Bartolini 5.
Perché Andrić sul fascismo? Quando assunse l’incarico diplomatico (come terzo segretario) presso l’Ambasciata del Regno di serbi, croati e sloveni presso il Vaticano (1920-1921), Ivo Andrić si trovò di fronte all’apertura di una nuova stagione della Storia.
Ex prigioniero delle carceri austriache, convinto jugoslavo, il giovane poeta cominciò a cercare a Roma gli indizi di quello stesso meccanismo storico che aveva prodotto le opere monumentali lasciate dalle civiltà che qui erano transitate. Roma, i suoi dintorni, le altre località italiane che visitò in seguito, erano per Andrić una grande rivelazione. Sul suo tavolo si trovavano le opere di Croce, De Sanctis, Machiavelli, Buonarroti, Guicciardini… E alla penna dello scrittore non sfuggì un fenomeno politico e sociale come quello della nascita e dello sviluppo del fascismo, che in una sua riflessione segnalerà come
peste umana.
Ivo Andrić (Travnik, oggi Bosnia-Erzegovina 1892, Belgrado 1975), croato di nascita, patriota bosniaco, scrittore in lingua serba che scelse Belgrado come propria dimora, diplomatico e uomo politico al servizio del Regno della Jugoslavia (fu a Roma, Trieste, Bucarest, Madrid, Ginevra, Berlino) fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Parallelamente alle sue attività di uomo di Stato, Andrić ha prodotto un’immensa opera letteraria che venne riconosciuta dal prestigioso premio Nobel nel 1961. La sua opera più famosa è senz’altro
Il ponte sulla Drina, pubblicato per la prima volta nel 1945.