Dialoghi in Biblioteca

mercoledì 26 giugno 2013 ore 18.00 Udine - Biblioteca Civica "V. Joppi" - Sezione Moderna
Mercoledì 26 giugno 2013, alle 18.00, per il ciclo dei “Dialoghi in Biblioteca”, sarà presentata la raccolta poetica

Il libro della memoria e dell’oblio, di Marina Giovannelli

Il libro è edito quest’anno da Samuele Editore.
Dialogano con l’autrice Antonella Sbuelz e Gian Paolo Gri, dell’Università di Udine.

Vita e morte, presenza e assenza, aspirazione alla pienezza ed esilio nella caducità. E su tutto, naturalmente, realtà e sogno della memoria e dell’oblio.
Queste le anime del nuovo testo poetico di Marina Giovannelli, che, pur nel dualismo di fondo della sua composizione strutturale, trova genesi e motivi ispiratori in un un’unica tensione espressiva e in nuclei tematici fortemente coerenti. Benché infatti il libro sia scandito in due tempi – la  raccolta poetica iniziale, a sua volta suddivisa in tre sezioni, e il poemetto Ishtar – i quesiti, le inquietudini e le suggestioni che hanno generato il testo si declinano in un comune percorso di esplorazione del senso – e dei sensi – di fronte all’inesplorabilità del vuoto.
Convergono in queste pagine, infatti, due essenziali pulsioni della riflessione e della scrittura di Giovannelli: il profondo interesse per il mito e i grandi interrogativi sul vivere e sul morire. Quella di Ishtar è una narrazione mitologica sulla vita, sulla morte e sulla possibile rinascita dopo una morte, ma rappresenta anche una suggestiva indagine sulla perdita e sulla tenace volontà di reagire alla perdita. Ishtar è la dea – la donna? – che penetra nel regno delle ombre, nuda, per guardare in faccia il buio dell’oltretomba, nell’estremo tentativo di strappargli l’amore e la vita.
(dalla prefazione di Antonella Sbuelz)

Marina Giovannelli è nata e vive a Udine. Interessata in particolare alla scrittura delle donne, ha pubblicato racconti e romanzi, ultimo dei quali è Gli anni difficili (Udine, 2011), nonché saggi, testi teatrali e sillogi poetiche. Sposata con Tito Maniacco, alla sua morte promosse la donazione di tutti i suoi manoscritti alla Biblioteca Civica della sua città.