Dialoghi in Biblioteca

mercoledì 5 giugno 2013 ore 18.00 Udine - Biblioteca Civica "V. Joppi" - Sezione Moderna
Mercoledì 5 giugno 2013 alle 18.00, nella sala Corgnali della Biblioteca Civica di Udine, il prof. Rienzo Pellegrini (Università di Trieste) e il giornalista Cesare Sartori presenteranno il libro

Poesie inedite 1968-1969 di Gian Giacomo Menon

Il libro è stato appena pubblicato dall’editore Aragno di Torino.

Nella sua lunga vita, come lui stesso annotò quattro anni prima di morire, ha scritto più di centomila poesie, oltre un milione di versi, di enigmatico, ermetico splendore. Ma non ha pubblicato niente o quasi, se si esclude un libro di versi edito nel 1998 da Campanotto (I binari del gallo, curati da Carlo Sgorlon e Maria Carminati).

Gian Giacomo Menon
(1910-2000) non è stato soltanto uno storico, anzi leggendario professore del liceo classico Stellini, dove ha insegnato filosofia e storia a due generazioni di studenti ininterrottamente per trent’anni fino al 1968, per poi concludere la carriera scolastica alle magistrali «Percoto», ma anche e soprattutto un poeta.
Conversatore brillante e frequentatore di salotti e circoli culturali, dal 1957 Menon abbandonò ogni forma di vita mondana per una «decisione di assenza» che poi perseguirà con determinazione trascorrendo oltre metà della vita ‘nascosto’ in casa «a consumare un’amara invenzione», evitando di lasciare tracce di sé e ogni contatto pubblico o sociale escluso l’insegnamento. Per lui la poesia fu «ferita e farmaco insieme», baluardo e sollievo dal mondo; eppure, alla fine, scacco e impotenza.
Attore consumato, istrione e gran narciso, Menon amava stupire e sorprendere i suoi interlocutori con atteggiamenti bizzarri e prese di posizione provocatorie (con cui sperava, tra l’altro, di riuscire a catturare l’attenzione dei suoi allievi). Il suo modo di fare lezione era intrigante, suggestivo, affascinante. Beffardo, trasgressivo, controcorrente, mai banale, a volte feroce, elitario, fu una figura controversa, scomoda e ingombrante, ma uno dei pochi «creatori di ponti» tra culture, discipline, «mondi» diversi.
Da un paio d’anni è in corso un progetto che punta a sottrarre Menon all’oblio e a valorizzarne l’opera poetica. Alcune tappe sono state già raggiunte: oltre al libro  che verrà presentato mercoledì 5 giugno, l’anno scorso venne offerta alla Biblioteca Joppi la donazione di tutte le sue carte e venne istituito un apposito “Fondo Menon”, che il prof. Gianni Cimador sta ultimando di riordinare.