Mercoledì 21 ottobre 2015, alle 18.00, per il ciclo dei
“Dialoghi in Biblioteca” organizzati dall’Assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Civica,
presso la Sala Corgnali della Biblioteca, sarà presentato il libro edito l’anno scorso dall’editore Viella di Roma:
Frontiere aperte. Musulmani, ebrei e cristiani nella Repubblica di Venezia di Giuseppina Minchella
Dialoga con l’Autrice Andrea Del Col (Università di Trieste)
Nel quadro mobile della frontiera veneto-ottomana, specchio del variegato ponte che univa Venezia all’Impero turco, emerge la labilità di un confine dinamico, caratterizzato da continui attraversamenti delle barriere geografiche e religiose. Vengono alla luce realtà plasmate dalla circolazione delle cose e delle persone, storie individuali di duplice appartenenza, profondamente segnate dalla coesistenza con l’Altro.
Del complesso contesto sociale della città di Venezia si ricostruisce qui la realtà segnata dalla presenza di minoranze orientali in contatto quotidiano con i sudditi della Serenissima, mettendo in luce le multiformi relazioni che nell’età moderna hanno interessato gli abitanti delle opposte sponde del Mediterraneo. Si delinea così una frontiera porosa, aperta allo scambio e alla contaminazione, che induce a leggere in modo nuovo la storia dei rapporti tra turchi, ebrei e cristiani.
Giuseppina Minchella è nata a Palmanova e si è laureata in storia moderna all’Università di Trieste. Da tempo promuove la conoscenza storica della città fortezza anche con ricerche che la portano sul versante della narrativa, come con il romanzo storico, recentemente presentato alla “Joppi”,
L’abiura, scritto assieme a
Daniela Galeazzi. Si occupa dell’attività del Sant’Ufficio nella Repubblica di Venezia, con particolare interesse ai passaggi di fede e alla coesistenza di cristiani e musulmani. Sul tema ha pubblicato «
Porre un soldato alla Inquisitione».
I processi del Sant’Ufficio nella fortezza di Palmanova 1595-1669 (Trieste 2009).
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