Wapakoneta, 5 agosto 1930 – Cincinnati, 25 agosto 2012
Il celebre astronauta che ha condotto la missione di allunaggio dell’Apollo 11 si è spento ieri all’età di 82 anni, a causa di complicazioni successive a un intervento al cuore.
Nato in Ohio il 5 agosto 1930, Armstrong combatté nella guerra di Corea per la marina militare. Nel 1955 si laureò in ingegneria aeronautica presso la Purdue University, per poi diventare pilota civile e testare per la NASA il famoso X-15, capace di raggiungere i 6.401 km/h. Fu successivamente selezionato come astronauta, sempre dalla NASA, nel 1962. Dopo essere entrato nel cosiddetto Programma Gemini, Armstrong comandò nel 1966 la missione Gemini 8, la prima in cui avvenne l'aggancio di due oggetti orbitanti, anche se subito dopo l’operazione fu interrotta a causa di un malfunzionamento dei propulsori di manovra.
Nel 1968 fu scelto per comandare l'equipaggio di riserva nella missione Apollo 8, mentre nel luglio 1969 comandò la missione di allunaggio Apollo 11. Dopo essersi avvicinato alla superficie lunare, Armstrong prese i controlli manuali del modulo Eagle, pilotandolo fuori da una zona particolarmente rocciosa. Una volta atterrato, le sue prime parole furono: "Houston, qui Base della Tranquillità. L'Aquila è atterrata". Dopo sette ore, il 21 luglio, finalmente uscì dal modulo lunare e Neil Armstrong divenne il primo essere umano a camminare sulla luna. Subito prima di toccare il suolo con lo scarpone sinistro, alle ore 2:56 UTC, pronunciò la celebre frase “Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un grande passo per l’umanità”. Il 13 agosto 1969 fu il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon a conferirgli la medaglia presidenziale della libertà, mentre nel mese di novembre dell’anno scorso fu insignito della Congressional Gold Medal, massima onorificenza civile americana.