Creato da Eric Carle nel 1969, Il piccolo Bruco Maisazio è entrato da allora nelle case di milioni di bambini in tutto il mondo e la sua storia, semplice, divertente e imperniata di tenerezza, tradotta in oltre 60 lingue venduta in 41 milioni di copie, continua a deliziare grandi e piccoli.
Il successo planetario del simpatico personaggio del bruchino affamato è andato ben oltre il primo libro (considerato uno dei 10 bestseller per bambini di tutti i tempi), alimentando la produzione di altri albi illustrati: un libro che usa parole, immagini e grafica per raccontare una storia, non è semplicemente un libro che... leggi! Ad esso correlati, la messa in scena di spettacoli e rappresentazioni teatrali ispirati al famoso caterpillar, e la proliferazione di tutta una serie di prodotti collaterali di merchandising il cui gradimento da parte del pubblico non scema: pupazzi, giochi educativi, biancheria da letto, puzzle, indumenti, monili e accessori vari.
Per festeggiare il traguardo dei 50 anni dalla prima pubblicazione, che cade proprio quest’anno, la casa editrice Penguin sta per rilasciare una nuova limited edition di questo amato classico, un’edizione con copertina dorata e contenuti extra – la storia di com’è nato il personaggio e una lettera ai lettori scritta da Eric Carle stesso – che i fan più fedeli possono sin da ora prenotare.
In Italia la casa editrice del piccolo Bruco Maisazio è la Mondadori, che dal 1989 lo rende disponibile ai nostri giovani lettori in edizioni e formati differenti: tradizionale, pop-up, cartonato, in misura grande o piccola.
Perché la storia del piccolo bruco affamato è diventata così popolare nel tempo, assurgendo a classico della letteratura per l’infanzia?
Partiamo dalla trama: da un piccolo uovo posato su una foglia, una domenica mattina crac! esce un bruco affamato, che va alla ricerca di cibo. Dal lunedì al sabato il suo appetito cresce sempre di più, portandolo ad esagerare e a fare un’indigestione.
«Lunedì mangiò una mela, ma non riuscì a saziarsi. Martedì mangiò due pere, ma non riuscì a saziarsi. Mercoledì mangiò tre prugne, ma non riuscì a saziarsi. Giovedì mangiò quattro fragole, ma non riuscì a saziarsi. Venerdì mangiò cinque arance, ma non riuscì a saziarsi». Il sabato è il giorno della grande abbuffata. Dalla frutta passa al consumo sfrenato e massiccio di dolci, gelati, salsicce, formaggio, cioccolato, salame ecc. Tutto insieme, sregolatamente, in un tripudio di sapori e calorie. Alla sera, prevedibilmente, il bruco ha un grande mal di pancia.
Sono trascorsi 7 giorni da quando il bruco è venuto al mondo. È di nuovo domenica, e per fortuna l’animaletto ora si mette a mangiare una bella foglia verde, che lo fa sentire subito meglio.
«Adesso non era più affamato, era proprio sazio. E non era più tanto piccolo, ma era diventato grande e grosso. Allora si costruì una casa molto stretta, chiamata bozzolo, e rimase là dentro per più di due settimane. Poi scavò un buco nel bozzolo, si sforzò di uscire e… era diventato una meravigliosa farfalla».
Vediamoli gli ingredienti del libro considerati “vincenti” da parte di una folta schiera di educatori, insegnanti e genitori:
- una trama chiara, essenziale, divertente, originale, gradevole da leggere ad alta voce
- illustrazioni luminose, colorate, gioiose, marchio di fabbrica di Eric Carle, realizzate manualmente con la tecnica del collage, sovrapponendo fogli di carta velina dipinti
- le pagine del libro presentano tanti buchini in corrispondenza dei punti in cui il bruco entra ed esce dal cibo per mangiarlo, passandoci attraverso (i buchi nei libri, ah che grande diletto per i bambini! Una modalità di lettura interattiva che non smette mai di richiamarli)
- sullo sfondo affiorano una serie di messaggi educativi e insegnamenti da trasmettere ai più piccoli, che tanto piacciono agli adulti
· il bruco è affamato e va alla ricerca del cibo per crescere e diventare grande (proprio come i bambini), ma se ci si abbuffa con dolciumi e goloserie per nulla sane, poi si sta male
- mentre assaggia frutta e pietanze varie, scorre il tempo con un ritmo e una cadenza regolare (un modo divertente e semplice per ripetere la successione dei giorni della settimana)
- mentre il bruco passa di frutto in frutto, la numerazione delle pietanze cresce in maniera sequenziale (ecco che si fa la conta dei numeri da 1 a 7 e memorizzarli rappresenta un gioco coinvolgente)
- nel raccontare la storia del bruco mai sazio, Eric Carle spiega ai bambini come in natura si dipana la vita di questi animaletti e le fasi che attraversano, dalla nascita alla trasformazione in farfalla.
Anch’io posso crescere e volare nel mondo
Ma al di là di tutti questi motivi che hanno una forte componente educativa, è Eric Carle stesso a spiegare le vere ragioni di un apprezzamento così diffuso e duraturo da parte di generazioni di bambini: «Per molto tempo non ho capito perché fosse così popolare. Ma poi ho cominciato a credere che molti bambini possano identificarsi con il bruco indifeso, piccolo e fragile, e si rallegrano quando si trasforma in una bellissima farfalla. Penso che sia un messaggio di speranza. Dice: anch’io posso crescere. Anch’io posso aprire le mie ali (il mio talento) e volare nel mondo. Questa è una preoccupazione universale che i bambini hanno: crescerò? sarò in grado di farcela da adulto?».