Udine omaggia la grande poesia di Giuseppe Ungaretti attraverso un articolato insieme di interventi e proposte tra lunedì 12 e venerdì 16 dicembre, oltre a una mostra documentaria aperta fino al 30 dicembre.
Ricorrono infatti cento anni dall'uscita dallo "Stabilimento Tipografico Friulano" di via di Prampero a Udine della primissima edizione, stampata in soli 80 esemplari, del Porto sepolto di Giuseppe Ungaretti, una silloge che rivoluzionò la poesia italiana contemporanea. In piena Guerra mondiale, il soldato semplice Giuseppe Ungaretti, nato ventotto anni prima ad Alessandria d'Egitto, grazie all'aiuto del tenente Ettore Serra, ventiseienne spezzino e appassionato di poesia e poeta egli stesso, pose le basi per il completo rinnovamento della poesia italiana, che da allora non poté più essere quella di prima, aprendo la strada alle sperimentazioni ermetiche e simboliste.
Il programma si aprirà in Sala Ajace lunedì 12 dicembre alle ore 17.00 con una conferenza di Giuseppe Bevilacqua, direttore artistico per la prosa del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, dal titolo
Pronunciare la parola che vive con Ungaretti
che si avvarrà della voce recitante dell'attore Andrea Zuccolo.
Venerdì 16 dicembre si entra nel vivo delle manifestazioni che, curate dal Comune di Udine, hanno trovato la collaborazione del "Messaggero Veneto" e dell'Associazione dei Toscani in Friuli Venezia Giulia. La mattina, alle 11.00, vi sarà il posizionamento della targa ricordo in via di Prampero 13, presso la sede dello Stabilimento Tipografico Friulano con un intervento del prof. Umberto Sereni, docente di storia contemporanea all'Università degli Studi di Udine e promotore dell'iniziativa.
La sera, alle 18.00, nella Sala Corgnali della Biblioteca Civica in Riva Bartolini 5, si terrà la conferenza del prof. Mario Barenghi, docente di letteratura italiana all'Università Bicocca di Milano e grande conoscitore della poesia ungarettiana, dal titolo:
Un libro senza eguali. Il Porto Sepolto.
Un contesto, quello della Biblioteca comunale, non scelto a caso, perché proprio alla "Joppi" viene conservata una delle rarissime copie giunte fino a noi della prima edizione della silloge poetica di Giuseppe Ungaretti, che dieci anni fa, grazie alla cura del prof. Barenghi, è servita da prototipo per ristampare in copia anastatica, ma questa volta in 800 copie, il Porto Sepolto.
Il programma si conclude con una mostra documentaria multimediale, ospitata nella sala espositiva della Libreria Tarantola di Udine (via Vittorio Veneto 20) sul Porto Sepolto, curata da Enrico Folisi e Paolo Brisighelli.
La mostra rimarrà aperta fino al 30 dicembre.