Incontri con l'autore

sabato 23 aprile 2016 ore 18.00 Biblioteca civica di Tarcento

Destinatari

Flavio Santi

LA PRIMAVERA TARDA AD ARRIVARE

Mondadori editore
presenta Walter Tomada


Flavio Santi (1973) di origine friulana (Colloredo di Montalbano) abita in campagna alle porte di Pavia.

Ha tradotto autori classici (Honoré de Balzac, Francis Scott Fitzgerald, Herman Melville) e contemporanei (Wilbur Smith, Robert Stone, Ian Fleming). Insegna all'università dell'Insubria di Como-Varese.

Ha scritto di vampiri (L'eterna notte dei Bosconero, Rizzoli 2006), di precari (Aspetta primavera, Lucky, Socrates 2011, candidato al premio Strega 2011), ma soprattutto del suo amato Friuli, in poesia (Rimis te sachete / Poesie in tasca, Marsilio 2001) e in prosa (Il tai e l'arte di girovagare in motocicletta. Friuli on the road, Laterza, 2011).

È tradotto in diverse lingue, dall'inglese al coreano. Coltiva un orto di cui è molto fiero; e tifa Udinese.
Adesso anche il Friuli ha il suo commissario Montalbano: è l’ispettore Drago Furlan, il protagonista di un noir d’autore così avvincente e intenso da aver convinto Mondadori a sceglierlo come una delle uscite di punta della collana “Strade Blu”. Il romanzo di Flavio Santi “La primavera tarda ad arrivare”, uscito nelle librerie il 12 gennaio, è forse quello di cui il Friuli letterario aveva bisogno per sdoganarsi agli occhi di un panorama culturale italiano che aspetta ancora di scoprirlo. E nelle pieghe del mistero di un’indagine cupa sin dal nome del luogo del delitto (Montefosca, nelle Valli del Natisone), l’investigatore si avventura in un viaggio tra i luoghi comuni di un Friuli nascosto che si dipana pagina dopo pagina. Con vari piani di lettura: l'osteria come luogo "mitico" ma vivo al tempo stesso, in cui il tempo non si conta a ore ma a bicchieri; la Storia di un confine difficile che riemerge prepotente con la Seconda guerra mondiale e l'eccidio di Avasinis; l'Udinese come linfa vitale di un'identità smarrita. C’è persino il sosia di Mauro Corona a impreziosire il tutto … Ma ogni scusa è buona per una citazione letteraria, un breve excursus storico o sociologico oppure un’escursione a bordo dell’immancabile moto Guzzi già protagonista de “Il tai e l’arte di girovagare in motocicletta”, la fortunata esplorazione del “Friuli on the road” data alle stampe da Santi nel 2011.

L'autore è il tramite ideale per raccontare questa terra al resto d’Italia perchè è originario di Colloredo di Monte Albano (lo stesso paese di Ippolito Nievo) ma ha lo sguardo di un "emigrè" che è cresciuto lontano, in Lombardia, dove tuttora è docente universitario, poeta, saggista e apprezzato traduttore. E come l’illustre compaesano 170 anni fa, sente l’urgenza di raccontare un “piccolo compendio dell’universo” non certo falsamente  idilliaco, ma ricchissimo di contraddizioni e di peculiarità di lingua, paesaggio e gastronomia. Drago ne è un interprete “sui generis”: fisico alla Ernest Hemingway e ghiottone, bevitore, analfabeta sentimentale. Ma è uno di quei personaggi che però finiscono per conquistarti con la loro rustica genuinità.