Marzia Plaino, la "storica" responsabile della Sezione Ragazzi della Biblioteca "Joppi" di Udine, che ha lavorato tanto e tanto alacremente con biblioteche e scuole, con innumerevoli insegnanti e generazioni di ragazzi e ragazze, oggi diventati adulti, che ha riordinato chilometri di scaffali di libri per ragazzi e ideato centinaia di laboratori, seminari, visite guidate e i più diversi tipi di incontri e intrattenimenti in Biblioteca, presto ci lascerà tutti un po' più soli.
Con il primo aprile, infatti (e non sarà uno scherzo...), Marzia - una laurea in lettere con una tesi in storia del teatro discussa con la prof.ssa Silva Monti all'Università di Trieste - abbandonerà, per la raggiunta e meritata quiescenza, il suo splendido e apprezzato lavoro, che con tanto entusiasmo e intelligenza ha condotto alla "Joppi" dalla fine degli anni Settanta ai nostri giorni.
Lungo sarebbe ricordare i tanti traguardi raggiunti, una vita lavorativa disseminata di progetti, a volte anche ambiziosi e che Marzia perseguiva con grande caparbietà, ma che non erano mai banali e mai privi di una sempre forte valenza sociale. La Sezione Ragazzi era diventata - lo si ripeteva spesso - "il fiore all'occhiello" della Biblioteca, una delle sezioni più frequentate e amate della "Joppi", con prestiti da capogiro.
Marzia ha saputo credere nella forza educativa della Biblioteca, ha scommesso nel piacere di leggere che la Biblioteca sapeva trasmettere, ha investito moltissimo nella cooperazione con la scuola, con il volontariato, con tutti coloro che le capitavano a tiro, in ciò facilitata da una simpatia trascinante, da una sicura conoscenza della materia (le biblioteche e la letteratura per ragazzi), da un aggiornamento sempre costante e approfondito che la rendevano davvero imbattibile nel suo campo.
A Marzia Plaino vorremmo dire in questo momento un po' pensoso e per noi triste, di non abbandonarci del tutto: ci sono tanti modi per rimanere legati alla "creatura" che hai così bene organizzato, per renderti ancora utile in mezzo a chi, meno fortunato di te, dovrà lavorare ancora a lungo tra questi scaffali.
Se una volta ci vedessi in difficoltà (e non dubito che ti capiterà spesso), fatti sentire, aiutaci almeno un po'. La tua proverbiale facilità nel trovare nomi originali ai progetti che via via inventavi, rimarrà sempre tra i nostri ricordi più sentiti e ci farà capire quanto di tuo ci hai regalato in questi strepitosi anni di vita in Biblioteca.
Romano Vecchiet