Alla scoperta della Joppi
Alla ricerca dei teatri udinesi perduti

giovedì 23 febbraio 2017 ore 18:00 Udine - Biblioteca Civica "V. Joppi" - Sala Corgnali

Destinatari

La Sezione Manoscritti e Rari organizza il ciclo di incontri dal titolo Alla scoperta della Joppi, con cadenza mensile per far conoscere alcuni testi e documenti poco o scarsamente conosciuti ma di grande valore ed importanza, conservati nelle antiche raccolte.

Giovedì 23 febbraio 2017 alle ore 18.00 in Sala Corgnali

Paolo Patui

Alla ricerca dei teatri udinesi perduti.
Viaggio tra documenti, tracce, e memorie teatrali conservate alla Joppi

Introduce Francesca Tamburlini


C'è stato un fin troppo lungo periodo di tempo in cui Udine era divenuta la città senza teatri, la città che tutti li aveva estirpati dalle proprie vie, dalle proprie piazze, dalla propria storia; pareva davvero che non fosse rimasta traccia di quella che comunque è stata un'epopea, forse non paragonabile a quella vissuta da grandi centri, italiani (come Venezia, Milano, Firenze, Parma, Torino) e non (come Trieste), eppure altamente significativa per la vita sociale, politica, culturale di Udine e di buona parte del territorio friulano. Invece quella storia che pareva dimenticata, rimossa, persino nascosta con una tanto friulana quanto ingiustificabile pudicizia, si era diffusa ed era penetrata all'interno e nel cuore della città, delle sue vicende e dei suoi abitanti, in maniera intensa, ricca, viva. E questa vitalità trapela tutta dalla tracce consistenti e significative conservate nell'immenso scrigno che è la Biblioteca Civica di Udine in cui si ritrovano i segni, i carteggi, i contratti, i manifesti, la descrizione di quella vita teatrale, che poi altro non era che vita sociale, quella che innervò Udine dalla metà del '700 e via via a crescere fino al doppio conflitto bellico, all'arrivo del cinema prima, della cattiva maestra televisione poi. Attori e attici, ma anche spettacoli circensi, fenomeni da baraccone, burattini, i primi tremolii dei fratelli Lumiere, e poi assemblee politiche, dibattiti, moti risorgimentali, riunioni scientifiche, fino a arrivare alle non trascurabili e frequenti manifestazioni delle locali compagnie filodrammatiche. Successi e tonfi, litigi e polemiche, modi di guardare la società e la storia diversi e in contrasto, eppure resi pubblici e quindi capaci di raggiungere direttamente i cittadini, si susseguivano in quei piccoli contenitori dell'universo che furono i teatri ottocenteschi. Non ultimi quelli di Udine, dal più aristocratico Sociale fino al più popolare e ruspante Cecchini, le cui tracce vitali sono conservate all'interno della Biblioteca di Udine, organizzatrice della serie di incontri Alla scoperta della Joppi, che prevede per giovedì 23 febbraio 2017 alle ore 18 l'appuntamento intitolato Alla ricerca dei teatri udinesi perduti. A parlarne, assieme alla coordinatrice dell'iniziativa Francesca Tamburlini, sarà Paolo Patui che, ancora molti anni fa assieme a Claudio Burino, Cristiana Garbari e Ksenija Jelen, rintracciò quelle storie, ne abbozzò una ricostruzione capace di ridare vita a un frammento di storia indimenticabile. Tra aneddoti e considerazioni, tra documenti  e immagini d'epoca e curiosità di ogni tipo, si ricostruirà la storia affascinante e sorprendente dei teatri udinesi.

Paolo Patui fa l’insegnante da più di trent'anni, ma sostiene di avere ancora molte cose da imparare. Ha creato la rassegna di rEsistenza Letteraria LeggerMente, ha scritto per il teatro friulano Bigatis assieme a Elio Bartolini, La lungje cene di Nadal, Pieri da Brazzaville e l’adattamento in friulano di Maratona di New York. Per il teatro nazionale ha firmato i cinque testi della serie Storie Interrotte: il sud che ha fatto l’Italia, rappresentati in tutta Italia e a New York. Assieme a Elio Bartolini ha tradotto in friulano per la sede regionale della RAI le puntate di Lupo Alberto e della Pimpa. Sue le tre serie radiofoniche dell’Alfabeto Friulano delle rimozioni e i romanzi Le ultime volte e Volevamo essere i Tupamaros. Premio Etica per la Cultura 2012, ha da poco pubblicato La Scuola siamo noi, dedicato al mondo della scuola osservato dal punto di vista di un insegnante poco ortodosso. È tra gli ideatori di «TamTam. Giornale delle passioni».


La partecipazione è gratuita