sabato 17 ottobre, ore 18
Francesca Agostinelli presenta
Inverni e primavere di Luciano Ceschia
Letture di Claudio Mariotti
sabato 24 ottobre, ore 18
Presentazione del poemetto
Le bianche scogliere di Rügen di Tito Maniacco
Letture di Fabiano Fantini
sabato 24 ottobre, ore 19
Biblioteca Civica di Tarcento
Inaugurazione sala Fondo Maniacco
con Marina Giovannelli e Romano Vecchiet
sabato 7 novembre, ore 18
Dibattito aperto
Arte a Tarcento, storia e prospettive
conduce Lucio Tollis
E intanto il tram bianco continuava a comparirci
e scomparirci fantasticamente nella pianura.
Luciano Ceschia, Inverni e primavere.
Ceschia aveva lasciato tra le sue carte, ordinati
e dattilografati, una serie di appunti suddivisi
in capitoli: Il tram bianco, Il Treno nero,
La Rivoluzione, 1948: Viaggio alla presa di
coscienza, La terra e la pietra, Il mondo del
Danubio, Ritorno al paese; memorie e riflessioni
accompagnate da disegni e dipinti su carta.
Francesca Agostinelli ne preparò la pubblicazione,
nel 2004, per l’editore Campanotto, nella collana
Le Carte Nascoste, curata da Federico Santini, che
realizzò 90 copie dell’acquaforte che Ceschia aveva
tirato in 10 prove, nel 1987, per la festa del
pignarûl. Riproponiamo all’attenzione del pubblico
questo delizioso piccolo libro, che tutti i tarcentini
dovrebbero conoscere, poiché è una preziosa
testimonianza della vita sociale, culturale e artistica
di Tarcento e del Friuli tra la fine della seconda
guerra mondiale e gli anni 80. La scrittura di
Luciano Ceschia è limpida e suggestiva, ricca di
particolari descritti con saettante vivacità.
A Rügen guardavo le bianche scogliere sorgere dal mare
e pensavo alla ragazza che apriva la finestra
e vedeva battere al vento i serpentini cespugli
Tito Maniacco, Le bianche scogliere di Rügen,
acqueforti e disegni di Ceschia e Cragnolini,
progetto grafico di Ferruccio Montanari, edizione
CICT, 1983.
Il poemetto, una sorta di ballata
romantica, ha lo stesso titolo di un famoso quadro
del pittore tedesco Caspar David Friedrich.
Maniacco immagina che una notte il vecchio
pittore, distratto e forse ragionevolmente ebbro,
porti con sé in volo il poeta e i suoi sogni, sopra
fiumi, montagne e pianure. Nella sua distratta
generosità porta anche una ragazza per il poeta,
senza accorgersi – o forse non gliene importa
niente – che porta quella sbagliata. Arrivati
al Mare del Nord, sorvolando montagne e toccando
spiagge che sono titoli di altri suoi dipinti,
il vecchio pittore, stanco, riporta a casa il poeta,
più di prima internamente angosciato. Per meglio
esprimere il clima di ironia, incertezza, e noia,
i brevi capitoli del poemetto sono intitolati come
i movimenti della Prima Sinfonia in re maggiore,
«Il Titano», di Gustav Mahler.